Nell’antica Grecia si svilupparono le prime forme di recitazione teatrale che si servivano di maschere alquanto grottesche per simulare le emozioni umane, tra cui gioia, tristezza o rabbia. Le maschere venivano indossate dagli attori per rappresentare il carattere del personaggio recitato, mentre nascondevano totalmente l’individualità, i sentimenti, le emozioni vere dell’attore… Sebbene i secoli siano volati spesse volte anche noi, nelle nostre realtà quotidiane, ci alziamo e scegliamo la nostra maschera migliore da indossare, spesso per paura del giudizio, di quel senso di inadeguatezza, per sentirci ad ogni costo accettati, benvoluti, amati dall’ambiente circostante. Ma spesso, più la maschera esaspera bei sorrisi e più è invalidante la mole di sofferenza vera che si nasconde dietro… Questo è il senso della recitazione, mascherare ciò di cui spesso non si ha il coraggio di parlare su noi stessi. E tu quale maschera sei?